Esposizione del “Redentore”

Chiesa San Rocco, Belluno, 2004

Nel Tempio costruito da Salomone c’era una grande stanza che dava nel piccolo santuario interno, detto “Sancta Sanctorum”.

“Il Santuario era stato fatto per custodirvi l’Arca dell’Alleanza del Signore” (Re 6,19).

Dio manda Suo Figlio tra noi, “il grande velo del tempio si squarcia in due da cima a fondo” e l’Arca viene sostituita dalla carne e dal sangue di Cristo, “nuova ed eterna alleanza”.

Così è nata l’idea di realizzare l’allestimento come si trattasse di “un Tempio nel Tempio” nel quale non più l’Arca, ma Cristo stesso (la Sua icona) viene ospitato.

La stanza è simile ad un prisma dal cui telaio, realizzato in tavole di iroko trattate ad olio ( Cristo è l’unto del Signore), si profonde un aroma delicato.

Non ci sono pareti: l’involucro è “chiuso” ai lati da teli di lino, setti leggeri accostati, che richiamano la Sindone, riprendendone le dimensioni in larghezza ( 111 cm).

Faretti a raso posti alla base dei teli, “lavano” la stoffa suggerendo una percezione più chiara della pregevole tramatura dell’antico tessuto.

Il pavimento litico si inserisce nell’allestimento come elemento di raccordo tra dipinto e osservatore.

Si tratta infatti di un “tappeto rosso”, realizzato con pietra a spacco, proveniente da cave nepalesi, particolarmente pregevole per la colorazione sanguigna.

E’ come se le gocce del sangue di Cristo, scendendo a rivoli lungo il Suo volto, irrorassero la terra intorno al dipinto: “…..uno dei soldati gli trafisse il fianco con la lancia. Subito dalla ferita uscì sangue con acqua.” (Gv 19,34)

Non poco sangue bagnò la terra intorno alla Croce Venerdì Santo.

Il semplice piedistallo in legno segue il programma dell’allestimento, che, attraverso la scelta accurata dei materiali e l’assenza di qualsiasi elemento decorativo, intende suggerire al visitatore la posizione più corretta di fronte all’icona dell’Angelico: quella del silenzio.

Come davanti al Mistero, così pure di fronte alla bellezza, che ne è evidente manifestazione, l’atteggiamento più naturale, non può che essere uno sguardo stupito, tutto pieno della Sua presenza.